Quando tra due sconosciuti nasce un’avventura di sesso ed erotismo
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Il volo per Palermo era stato tranquillo, cosi come il trasferimento in barca verso l'isola di Vulcano. La giornata era calda e salire i gradini sotto il sole lo avevano fatto sudare, ma appena entrato nella casetta che aveva affittato per tutta la settimana, si sentì rinfrancare dalla frescura di quelle antiche mura.
Non perse tempo a disfare i bagagli, l'acqua era troppo invitante. Tolti i vestiti e indossato il costume, Francesco si attardò qualche istante davanti lo specchio a figura intera, era un pò bianco, ma in quella settimana avrebbe rimediato con tanto sole. Aveva un fisico asciutto e proporzionato, anche se non una grande muscolatura, che abbinato all'altezza gli conferivano un aspetto piacente, anche grazie a un gonfiore nei boxer che ispirava sesso.
Arrivato sulla spiaggia la trovò quasi deserta, scelse il posto più isolato e sistemò lo zaino prima di dirigersi verso lacqua. Finito il bagno si stese al sole ancora bagnato e si assopì.
“Scusi”, Francesco uscì lentamente dal torpore, per poi svegliarsi con un sussulto al secondo richiamo, “scusi se la disturbo. Mi spiace svegliarla ma non credo sia una buona idea stare al sole senza protezione”.
Messosi a sedere osservò la donna che era quasi china su di lui, “grazie, è stata molto gentile. che mi sono assopito e ho perso il senso del tempo”, guardato lorologio notò che non erano passati più di dieci minuti dal bagno. “Io sto andando al fresco in quel bar, pu òvenire anche lei così si ripara dal sole”. Adesso che era in piedi vedeva meglio la donna. Non era molto alta, mora e dalle forme invitanti, con indosso un pareo trasparente alla vita su un costume nero. “Vengo molto volentieri, grazie”.
Rientrato in casa, Francesco, ripensò all' incontro con la donna, aveva scoperto che era anche lei in vacanza tutta la settimana ed era lieto dell'invito a cena per quella sera.
Era l'imbrunire quando Simona sentì bussare alla porta, con un pò d'ansia aprì e quasi non lo riconobbe. Nell'abito blu e ben pettinato, sembrava diverso dal bel giovane alto in costume con i folti capelli castani arruffati dal sale che aveva visto nel pomeriggio, ma era sempre un bel ragazzo. Anche lei era diversa dalla ragazza in costume e pareo, l'abito di lino blu aderiva con grazia alle forme attraenti, e i capelli neri raccolti in una coda mettevano in risalto il bel viso.
“Accomodati tra poco si mangia”
Seduto con la porta della cucina di fronte, Francesco la osservava mentre tentava di aprire una bottiglia di vino. “Aspetta, ti aiuto”, le si avvicinò alle spalle. Simona sentì il fiato caldo dell'uomo sul collo ed il suo corpo contro il suo, chiuse un attimo gli occhi lasciandosi attraversare da un brivido di piacere. Francesco indugiò, poi fece un passo indietro con la bottiglia e rimase a fissarla mentre si girava. Un leggero rossore colorò le gote di lei, poi un po impacciata tornò ai fornelli.
La cena fu piacevole ed ogni portata venne consumata con gusto.
“Sei un ottima cuoca”.
“Grazie! Mi fa piacere cucinare, e quando posso preferisco preparare io piuttosto che uscire. Faccio il caffè?”
“Ma certo, grazie”.
Simona tornò in cucina e si mise ad armeggiare con la caffettiera, ma si interruppe sentendo la presenza di lui alle spalle, il suo fiato ancora sul collo ed il suo corpo che si appoggiava a lei. La caffettiera cadde, poggi le mani avanti e piegò il capo verso il basso per meglio godere delle sue labbra sul collo, poi spinse il bacino indietro facendosi attraversare dal desiderio.
Le labbra cominciarono a sfiorare la nuca e le orecchie, mentre lei con piccoli movimenti si muoveva contro il sesso di lui. Quando le mani la cinsero all'altezza del ventre, girò la testa cercando la sua bocca, ma lui intenzionalmente la evitò e prese l'orecchio tra i denti mentre le mani cominciavano a salire verso i seni.
Il rifiuto del bacio e l'orecchio morso e baciato, scatenarono una tempesta di libidine che culminò in un orgasmo. Incapace ormai di resistere tentò di girarsi per baciarlo e mettere una mano nei pantaloni per dargli piacere, ma lui la costringeva con dolce fermezza ancora in quella posizione, mentre una delle mani scendeva con deliberata lentezza verso le mutandine bagnate.
Quella costrizione la infastidiva e la eccitava terribilmente, quindi tentò nuovamente di girarsi, questa volta con la brama di dargli lo stesso piacere che aveva provato lei. Ma lui ancora la tenne ferma e con la mano finalmente arrivò allinguine. La accarezzò dolcemente fino a procurarle un secondo orgasmo.
Quando ebbe smesso di gemere, la prese in braccio e la portò a letto, si spogliarono con foga e fecero l'amore, fino a quando stremati si addormentarono luna tra le braccia dell'altro.
Quando lui andò via, Simona pens tra se che avrebbe sicuramente passato una bella vacanza.
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