La MILF Susanna di Roma e la sua esperienza con dei giovani fattorini

Mi chiamo Susanna e abito in un piccolo quartiere di Roma e oggi voglio parlare di una esperienza assurda che mi è successa. Il figlio dei vicini aveva 23 anni quando è successo quello che sto per raccontare. Poiché sono spesso nuda nel nostro giardino, ha sempre avuto l'opportunità di vedermi, ed è spesso venuto a vedermi da vicino. Un giorno mi ha chiesto se e quando la gente del posto ha reagito alla mia nudità, se e quando mi hanno scoperta. Gli ho detto che è un po' pericoloso farlo, e che bisogna stare attenti che sembri casuale. Un giorno è venuto a casa mia e mi ha detto che un pacco sarebbe stato consegnato a casa sua, e voleva vedere la reazione del fattorino. Mi convinse a camminare da casa mia a casa sua e a lasciare tutti i miei vestiti. Mi assicurò che non c'era nessuno in casa tranne lui.

Decisi di far finta di essere appena uscita dalla doccia per salutare il fattorino. Sembrava terribilmente nervoso mentre mi guardava mentre facevo la doccia. Ricordo vagamente di avergli chiesto della consegna, e lui mi ha detto che aveva comprato un divano e che lo stavano consegnando. Ho visto arrivare un furgone. Tre ragazzi, tutti di 22 o 23 anni, sono scesi dal furgone. A quel punto qualcosa mi sembra sospetto. Mi ha detto di uscire sul retro e di stare lì. Era dentro casa e quando sono uscita, aveva chiuso la porta a chiave dietro di me. All'improvviso vedo lui e questi tre ragazzi che portano il divano verso il vialetto.

I quattro ragazzi salgono sul vialetto, e uno di loro inizia a urlarmi contro perché ero nuda, minaciando di chiamare la polizia. Dicevano che potevo scegliere se chiamare la polizia o essere sottomessa dai ragazzi. Ho subito detto che volevo essere sottomessa dai ragazzi. La prima cosa che mi hanno fatto è stata farmi piegare sul retro del divano, seduta nel vialetto.

I ragazzi hanno fatto a turno per sculacciarmi. All'inizio un tizio mi teneva le braccia e un altro mi teneva le gambe mentre facevano a turno a sculacciarmi il culo. Poi qualcuno ha avuto l'idea brillante e mi hanno legato le braccia al fondo del divano, e mi hanno legato le gambe. Uno dei ragazzi stava toccando la mia figa, e si è bagnato. Uno dei ragazzi mi ha detto che avrebbero smesso di sculacciarmi se avessi detto le parole magiche.

Un tizio ha detto che le parole magiche sono: "Per favore, scopami". Il divano era di fronte alla strada. Volevo che mi scopassero e alla fine ho ceduto. I ragazzi mi hanno fatto continuare a ripetere quelle parole, mentre mi penetravano a turno. Ho chiuso gli occhi e all'improvviso ho sentito una macchina e ho guardato in alto. Era la vicina di casa che si era fermata nel vialetto. È entrata nel garage senza dire una parola. Appena è entrata nel garage, uno dei ragazzi è tornato a penetrarmi.

Alla fine mi hanno slegata e sono tornata a casa.

Due giorni dopo il padre venne a casa nostra durante il giorno dopo che mio marito era andato al lavoro. Non sapevo cosa dire, perché mi ha chiesto quante volte mi scopavo suo figlio e gli amici di suo figlio. Ero imbarazzata al massimo. Poi dice che i ragazzi hanno riferito che li ho supplicati di sculacciarmi e di scoparmi. Poi mi chiede se voglio che mi sculacci. Prima che io abbia la possibilità di dire di no, dice solo di dire di sì. Allora l'ho fatto: ho tirato giù i miei pantaloni e la mia biancheria intima, e mi sono piegata e l'ho implorato di sculacciarmi. Il vero problema era che il mio culo mi faceva ancora male da due giorni.

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